mercoledì 11 febbraio 2015

Modificati i criteri per determinare l’ISEE (Indicatore della situazione economica equivalente).


Dal 1° gennaio in vigore una nuova disciplina. Dal 1/1/2015 sono diventate operative le norme relative al nuovo modello Isee, l’Indicatore della situazione economica equivalente, lo strumento che "fotografa" la situazione economico/patrimoniale dei soggetti che intendono fruire di prestazioni sociali agevolate.
 La nuova disciplina è stata prevista dal DM 7 novembre 2014 e l’INPS ha fornito le prime indicazioni operative con la Circolare n.171 del 19/12/2014
L'Isee è calcolato in riferimento al nucleo familiare del soggetto richiedente, tenendo conto dei redditi e del patrimonio dei singoli componenti nonché - in detrazione - delle spese (assegni familiari, spese per disabili, canoni di affitto, spese per assistenza ai disabili, debito residuo dei mutui, etc.). Vi sono poi delle detrazioni forfettarie (franchigie) relative alla presenza nel nucleo di soggetti disabili, figli a carico, immobile di proprietà utilizzato per l'abitazione principale, etc.  Dal valore relativo all'intero nucleo familiare si arriva poi al valore attribuito al singolo componente, utilizzando coefficienti predefiniti e crescenti al crescere del numero di componenti il nucleo familiare.
La nuova disciplina non cambia tanto il metodo di calcolo dell'ISEE, né la nozione stessa di ISEE, ma vengono invece introdotte alcune modalità diversificate di calcolo a seconda del suo utilizzo. Oltre all'Isee standard (o ordinario) è previsto ora l'Isee università, l'Isee sociosanitario, l'Isee sociosanitario per residenze, e l'Isee minorenni.

Per ottenere l'Isee occorre presentare il nuovo modello DSU (Dichiarazione sostitutiva unica), una sorta di autocertificazione sulla quale l'INPS, prima di rilasciare l'attestazione, svolge controlli incrociati  integrandovi dati provenienti da archivi propri e dell'Agenzia delle entrate. Il modello DSU è disponibile sul sito INPS nella sezione Modulistica 


Che cosa è l’ISEE
 L’ISEE è l’indicatore, in vigore dal 1998, che serve per valutare e confrontare la situazione economica dei nuclei familiari per regolare l’accesso alle prestazioni sociali (es. mensa scolastica, iscrizione agli asili nido, ecc.) e sociosanitarie erogate dai diversi enti sulla base delle competenze specifiche. In generale, l’ISEE viene utilizzato ai fini dell’applicazione di tariffe differenziate in relazione alla condizione economica oppure per la fissazione di soglie oltre le quali non è ammesso l’accesso alla prestazione.


A cosa serve
L’applicazione dell’ISEE per l’accesso alle prestazioni sociali agevolate o la compartecipazione ai costi costituisce un livello essenziale. Ciò significa che gli enti erogatori sono tenuti a utilizzare l’ISEE come indicatore della situazione economica, e i cittadini sono garantiti del fatto che la loro condizione economica è valutata secondo criteri equi, definiti univocamente su tutto il territorio nazionale.
Le principali novità del nuovo modello di dichiarazione DSU riguardano:
- il "modello MINI", una dichiarazione semplificata che riguarda la maggior parte delle situazioni ordinarie;
- una dichiarazione a "moduli", specifici per una determinata prestazione o per una particolare condizione del beneficiario. In questo tipo di dichiarazione rientra, ad esempio, la richiesta di prestazioni socio-sanitarie per persone con disabilità che possono far riferimento ad un nucleo familiare ristretto. Oppure le prestazioni universitarie per studenti che non fanno parte del nucleo familiare di origine;
 l'ISEE corrente, per chi perde il lavoro o subisce una diminuzione del reddito del 25%. È una formula particolare che consente di aggiornare il proprio ISEE in qualsiasi momento dell’anno, senza dover aspettare la presentazione della dichiarazione fiscale;
- la semplificazione delle procedure: informazioni come il reddito complessivo o altri dati già registrati dall'INPS o dall'Agenzia delle entrate, vengono direttamente recuperate dagli archivi. Così non c’è più bisogno che se ne occupi il cittadino in sede di dichiarazione.


Come si ottiene
Per semplificare le compilazioni, sono state individuate diverse tipologie di Dsu in base alla prestazione. Ci sarà un modello standard per la maggior parte delle prestazioni, un altro (di un altro colore, per maggiore chiarezza anche visiva) per gli universitari, un documento ad hoc per le residenze socio-sanitarie e uno per le variazioni reddituali. 
Come già detto, l'ISEE viene elaborato sulla base dei dati raccolti con la dichiarazione DSU, una sorta di autocertificazione che il contribuente deve compilare e presentare, alternativamente:
- al Comune;
- ad un centro di assistenza fiscale (i Caf, che offrono anche consulenza per la sua compilazione);
- direttamente all'amministrazione pubblica alla quale è chiesta la prestazione;
- all'INPS in via esclusivamente telematica mediante le postazioni informatiche self service presenti presso le sedi INPS o collegandosi al sito internet creato appositamente , munendosi di PIN, che contiene anche un percorso guida per l'inserimento.

Al momento della presentazione viene rilasciata al richiedente una ricevuta. Scatta poi l'elaborazione dei dati dichiarati e il loro “incrocio” con quelli già presenti negli archivi Inps e Agenzia delle entrate.

L'Isee è poi reso disponibile presso le sedi territoriali dell'INPS, inviato per mail certificata (Pec), se comunicata dal richiedente, oppure sul sito web dell'INPS. Può anche esser reperito, anche telematicamente, presso l'organo a cui è stata consegnata la Dsu, se c'è autorizzazione e consenso del richiedente.

Se c'è particolare urgenza perchè sta scadendo il termine per accedere ad una prestazione agevolata è possibile ottenerla con la ricevuta di presentazione della Dsu. Si potrà poi presentare all'ente l'Isee, una volta ottenuto; l'ente può anche acquisirlo, volendo,attraverso il sistema informativo dell'Inps.

L'attestazione viene consegnata al richiedente/dichiarante. Tuttavia anche gli altri componenti del nucleo familiare possono richiederla all'INPS mediante accesso all’area servizi del portale web o tramite le sedi territoriali, e poi utilizzarla per chiedere prestazioni sociali agevolate, nonché agevolazioni nell’accesso ai servizi di pubblica utilità.


Per maggiori informazioni

Nessun commento:

Posta un commento